Nel cuore di Ragusa Ibla, un ristorante pizzeria museo dove sapori, profumi, colori e tipicità si mescolano in un percorso

“When the moon hits your eye like a big pizza pie, that’s amore…” cantava Dean Martin negli anni cinquanta. Chi non ricorda quest’inno all’italianità che citava, a ragione, il piatto simbolo dell’Italia nel mondo? E non importa se da allora gli americani hanno deciso che la pizza l’hanno inventata loro. Resta un tesoro nazionale.
Con lo stesso orgoglio, nel cuore di Ragusa Ibla, proprio alle spalle del Duomo barocco che domina la città, c’è un locale che richiama all’identità del luogo, alla sua cultura e all’arte. Perché That’s a Moro – si chiama proprio così – non è solo un ristorante e una pizzeria ma un museo vero e proprio dove gli artisti locali espongono le loro opere e dove è possibile ammirare le ceramiche realizzate nel laboratorio adiacente, piatti decorati e le tipiche teste di moro dell’arte siciliana, retaggio della dominazione araba e oggi simbolo della cultura siciliana.
“Vogliamo, in questo modo – afferma Marco Ruggieri, gestore, cuoco e pizzaiolo – affermare la nostra identità che è quella della Sicilia, di Ragusa Ibla e della tradizione mediterranea che si esprime nella cucina come nell’arte ed è fatta di sapori e colori, di profumi ed emozioni”. Così, l’interno del locale, che ospita 80 posti a sedere, diventa un percorso dei sensi dove il cibo e l’arte si mescolano; e il dehors raddoppia, nella bella stagione, l’accoglienza offrendo a tutti l’opportunità di godere dei piaceri del corpo e dello spirito.
“Il nostro – spiega Ruggieri – è un locale per tutti perché vogliamo che da noi ogni cliente si senta completamente appagato. Per questo la carta comprende piatti della tradizione culinaria mediterranea e ragusana in particolare, specialmente di pesce, e la pizza, il cibo che unisce e rallegra gente da ogni dove: giovani e meno giovani, famiglie, turisti italiani e stranieri. Ragusa Ibla è un crocevia di umanità alla ricerca del bello e del buono e noi vogliamo offrire tutto ciò con l’orgoglio della nostra terra, la Sicilia”.
La pizza, dunque, è il piatto forte di That’s a Moro; la pizza rappresenta l’italianità e diventa il messaggero di una cultura che affonda le sue radici nel territorio e diventa universale. La pizza è arte e di arte si circonda. Un’arte ben radicata ma aperta all’evoluzione; un impasto diretto a lunga lievitazione da 48 a 60 ore, perché dà origine a una pizza croccante, leggera, digeribile; un impasto formato con farine scelte con cura: sono quelle di 5 Stagioni che Ruggieri definisce di altissima qualità, stabili nella resa e base ideale per una creatività aperta all’innovazione, alla ricerca continua nella tecnica e nell’espressione. Un impasto che dà origine anche al pane casereccio, immancabile sulla tavola.

Spiega Marco Ruggieri: “Accanto alle pizze classiche, che non possono mancare in carta, stiamo creando un nuovo percorso gustativo. L’abbiamo chiamato ‘le pizze d’Italia’ perché vogliamo dedicare una pizza a ogni regione italiana esaltandone le specialità gastronomiche, l’identità culinaria e culturale”.
Ed è così che il cliente curioso, italiano ma soprattutto straniero, può assaporare la Calabria con la pizza alla nduja o la Lombardia col salame: “Vogliamo offrire al cliente – spiega Ruggieri – una panoramica delle specialità italiane, non solo di quelle siciliane o ragusane. Ci piace l’idea di dare la possibilità di fare un viaggio culinario nell’Italia gastronomica proponendo un assaggio dei suoi prodotti tipici: un giro d’Italia dei sapori per ampliare gli orizzonti e guidare alla scoperta delle meraviglie che il nostro Paese riserva”.
La ricerca della migliore qualità è alla base del menù, costruito con meticolosità e sensibilità allo scopo di valorizzare i singoli ingredienti. Nascono così le pizze più popolari, la That’s a Moro con pesto di basilico, mozzarella, provola affumicata, lardo speziato in uscita e ricotta salata; oppure la bolognese con crema di pistacchio, mortadella d’asino e mozzarella, decorata con scagliette di pistacchio e scorza di limone; sapori decisi, intensi, generosi.
Ma anche la più classica con mozzarella di bufala – un prodotto di origine campana ma ormai realizzato anche in Sicilia grazie a piccoli allevamenti locali – con pomodoro e basilico, delicata e sempre un must. Un ristorante museo, dunque, con le sue opere d’arte che rallegrano la vista e rasserenano l’animo; un approdo sicuro nella sua tipicità che accoglie e coinvolge chi vi sosta, tra profumi e sapori, per rendere omaggio alla terra che li ospita.